Partecipazione e collaborazione per una città umana

Ho iniziato a fare politica tra i banchi di scuola, sono passato per i comitati anti-smog, le elezioni di quartiere e poi quelle comunali. Sono arrivato fino a qui perché tante persone con la mia stessa idea di città mi hanno sostenuto.

 

In questi anni sono andato avanti con determinazione per mettere in pratica quelle idee e quei sogni condivisi, raccogliendo le sollecitazioni, gli stimoli, le critiche. Ho anche capito che il dialogo costante con i cittadini è fondamentale per far sì che i grandi e piccoli progetti promossi dall’amministrazione diventino – attraverso la partecipazione ai progetti dei cittadini stessi.

 

È per questo che, in collaborazione con Urban Center, abbiamo sviluppato numerosi laboratori partecipati per quelle progettualità complesse, che hanno un impatto importante sul territorio. Assemblee pubbliche, incontri con residenti e commercianti, interviste mirate, questionari, sopralluoghi, forum on-line: abbiamo sperimentato molti strumenti per raccogliere le opinioni dei cittadini, trasformarle in priorità d’intervento e di investimento dei soldi pubblici, costruire e migliorare i progetti. Sono state occasioni di crescita comune, sia per noi amministratori, alla ricerca costante dell’equilibrio fra ascolto e responsabilità di scegliere, sia per la comunità, coinvolta e attivata nei processi di cambiamento.

Penso ai percorsi che dal 2012 abbiamo portato avanti per ideare insieme le riqualificazioni di via Petroni e delle piazze Aldrovandi, Malpighi e San Francesco i cui lavori sono in fase di avvio, alla progettazione partecipata della Tangenziale della bici sui viali o della pista ciclabile di via Belmeloro, ma anche ai laboratori di urbanistica per la rigenerazione dell’area dismessa di via Scandellara o per Bella Fuori 3 a Croce del Biacco, o ancora al lungo percorso attorno al giardino Parker Lennon a San Donato.

Senza la testimonianza diretta e l’impegno dei cittadini di quelle zone, non avremmo scoperto le dinamiche sottostanti, compreso le radici dei problemi sociali e territoriali e  abbiamo progettato tenendo in considerazione entrambe le cose.

 

Con l’istituzione della Consulta comunale della bicicletta, organismo che riunisce oltre 40 associazioni impegnate per la promozione della vivibilità e della sostenibilità ambientale, penso di aver contribuito a portare nel dibattito pubblico temi come la ciclabilità e la pedonalità, che prima erano tutt’altro che al centro dell’attenzione della politica. E grazie al rapporto con la Consulta comunale per il superamento dell’handicap, ho imparato che esistono disabilità sensoriali e disabilità motorie, molto diverse nei problemi e nelle soluzioni, e ho capito che è importante verificare preventivamente con le associazioni i progetti per garantire dal punto di vista dell’accessibilità per tutti.

 

In più, grazie ai progetti proposti dalle Libere Forme Associative e finanziati dal Comune, mi sono potuto confrontare con molte realtà del terzo settore che hanno portato avanti le loro proposte, accrescendo l’offerta di servizi ed eventi, il dibattito e la cultura della mobilità nuova in città.

L’ultimo grande percorso che abbiamo avviato è “Collaborare è Bologna”, incontri aperti a cittadini e associazioni in ciascun quartiere, per condividere le priorità di intervento dell’amministrazione  Potremo contare su un budget di 10 milioni di euro di fondi europei, essenziali per costruire progetti di collaborazione civica a beneficio della comunità e per la cura della città.

 

Solo grazie alla partecipazione e al coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni è stato possibile, e lo sarà nel futuro, fare scelte strategiche e sostanziali utili per la costruzione collettiva di una città umana.