Città delle persone

Un automobilista quando parcheggia l’auto e rimette un piede dietro l’altro è un pedone.

Un motociclista quando scende dalla moto, torna in piedi, ripone il casco, è un pedone.

Un ciclista quando scende dalla bici, la parcheggia o porta con sé a mano, è un pedone.

Qualsiasi sia il nostro mezzo di trasporto, alla fine siamo sempre tutti pedoni.

Assumendo il punto di vista dell’utente più vulnerabile, abbiamo realizzato progetti di miglioramento della sicurezza stradale a beneficio di tutti. Una strada più sicura per il pedone, infatti, è una strada più sicura anche e a maggior ragione per il ciclista, il motociclista, l’automobilista.
Una città con strade più sicure per tutti, a prescindere da come si muovono, è una città più umana, cioè in cui la vita delle persone viene prima di tutto.

 

Negli ultimi anni, grazie a numerosissimi studi ed esperienze sul campo, si parla molto di “Zone 30” anche da noi. I 30 km/h stabiliscono l’unica velocità che ti consente, quando sei al volante in una zona fortemente abitata, di salvare la vita alla persona che è sbucata fuori all’improvviso, di cui ti sei accorto all’ultimo perché c’era buio, un bagliore o una distrazione di troppo.

Le Zone 30 non sono un vezzo delle amministrazioni: sono le aree dove non solo sperimentare, ma mettere in pratica, l’uso condiviso dello spazio pubblico.

Ogni spazio pubblico ha specifiche caratteristiche  – si parla di zona residenziale, zona commerciale, centro storico – ma ciascuno è ad uso del trasporto pubblico, delle automobili, delle moto, delle biciclette, ma soprattutto dei pedoni
Quando leggi pedone, pensa cittadino.

 

le persone al centro

 

Il rispetto delle regole, ottenuto talvolta anche con strumenti elettronici (come gli autovelox, i photored, il controllo della sosta in doppia fila), è necessario nell’ottica dello spazio condiviso e per l’incolumità e la sicurezza degli utenti della strada.
Per proteggerci, sono stati realizzati numerosi interventi diffusi per migliorare la sicurezza e l’accessibilità, nelle zone più densamente abitate e lungo gli assi stradali a più alta incidentalità: ampliamento dei marciapiedi, golfi laterali agli incroci, isole salvagente, attraversamenti pedonali rialzati, semafori pedonali a chiamata e per non vedenti, corsie dedicate per le manovre di svolta più pericolose, nuova segnaletica in prossimità delle scuole e degli accessi alle zone 30, percorsi sicuri da casa a scuola, solo per citarne alcuni.

Nella maggior parte dei casi si tratta di interventi apparentemente piccoli che diventano fondamentali per la vivibilità della città.

 

Accompagnati, ed è importante, dalle numerose campagne di comunicazione e sensibilizzazione,  pensate per informare e rendere consapevoli, giorno per giorno, i cittadini: Siamo Tutti Pedoni, Siamo nati per camminare, Bologna prende piede, e altre ancora.